Vediamo alcuni semplicissimi modi per riappropriarci della gestione dei nostri risparmi in modo efficace:

Analizzare bene come si spende il proprio denaro. Bisogna capire bene quali sono le uscite durante il mese e quindi avere una fotografia precisa di dove e come si spende. Basta prendere carta e penna e iniziare a fare un elenco di voci che incidono sul nostro bilancio familiare. Dopo aver diviso in macro categorie le spese (ad esempio spese per la casa, alimenti, viaggi, vestiti, cene, sport e varie) occorre analizzare in modo critico la situazione e porsi qualche semplice domanda.

Porsi degli obiettivi precisi. Adesso che la situazione è più chiara occorre iniziare a cambiare il proprio comportamento iniziando a porsi degli obiettivi precisi. Tutti noi abbiamo delle esigenze/sogni che desideriamo soddisfare. Quello che è importante fare è utilizzare un approccio rigoroso e scientifico al tema. Questo deve valere sia per i macro obiettivi (come cambiare casa, comprare una nuova auto, andare in vacanza) sia per gli obiettivi più piccoli come, ad esempio, comprare un vestito nuovo.

Conto economico e stato patrimoniale. Il passaggio successivo è quello di creare il proprio conto economico (entrate e uscite) e il proprio stato patrimoniale (quello che possediamo. L’importante è avere sotto controllo la situazione. Risulta essere importante ricordarsi che ci possono essere delle spese impreviste (ad esempio multe, manutenzione straordinaria, spese per la salute) e quindi serve tenere un conto d’emergenza che in condizioni ottimali deve corrispondere a circa sei stipendi mensili. Per scrivere il documento è possibile utilizzare questo modello di bilancio famigliare Excel.

Risparmio. Una volta che si conosce meglio il proprio rapporto con il denaro e si ha ben chiaro come e dove spendere, sarà più facile riuscire a risparmiare. Il risparmio fa sentire più ricchi. Questa è la chiave per raggiungere i propri sogni futuri e vivere con la concreta possibilità di realizzarli. Un modo semplice è quello di iniziare con dei soldi su un conto corrente e poi fare un PAC, un piano di accumulo, su un fondo in un’ottica di lungo termine.

Molto interessante.


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La diversificazione nella composizione di un portafoglio è molto importante. Diversificare significa ridurre il rischio e premiare il risultato di un investimento perchè consente di approfittare delle opportunità che offre il mercato. A seconda del profilo di rischio e delle esigenze personali dell’investitore, il portafoglio può essere solo obbligazionario o contenere un mix di azioni e di obbligazioni. A loro volta i comparti azionari e obbligazionari dovranno essere ulteriormente diversificati.
Prendendo in esame il reddito fisso, occorre decidere su quali strumenti posizionarsi. Si può investire in singole obbligazioni, in Fondi comuni di investimento o in Etf (Exchange traded fund).

A questo proposito dobbiamo considerare due elementi sostanziali: la diversificazione e la duration.
I Fondi comuni e gli Etf sono composti da un gran numero di obbligazioni, per cui il vantaggio di un portafoglio diversificato è quello di diminuire il rischio, che quindi nel risparmio gestito è molto contenuto rispetto alla singola obbligazione. In sostanza un solo titolo potrebbe dare risultati negativi, detenere più titoli in un paniere significa invece che se qualcuno di questi va male, ce ne sono tanti altri che vanno bene e compensano positivamente.

Molto importante e fondamentale è la duration, che è un parametro espresso in anni, con il quale viene calcolata l’intensità di oscillazione del prezzo di una obbligazione rispetto ai movimenti dei tassi di interesse. Il rialzo dei tassi comporta un ribasso dei prezzi delle obbligazioni, e viceversa. Più è alta la duration, più i prezzi oscillano e dunque il rischio è più alto.
Chi compra però obbligazioni con una duration alta e li tiene fino alla scadenza, non risente delle oscillazioni dei tassi e dei prezzi, perchè conosce il rendimento, ed alla scadenza riceverà il capitale investito (salvo fallimento dell’emittente). I fondi comuni obbligazionari e gli Etf (non monetari) risentono invece delle oscillazioni dei tassi, ed il loro rendimento è influenzato di conseguenza dal variare dei prezzi dei singoli titoli presenti. Se in un fondo comune obbligazionario la duration è alta ed i tassi aumentano, i prezzi delle obbligazioni presenti nel fondo diminuiscono e se gli investitori chiedono il rimborso vanno incontro a delle perdite anche consistenti.

Dunque, in momenti di rialzo dei tassi è preferibile investire in obbligazioni, Fondi comuni o Etf con duration bassa, in quanto i prezzi scendono in maniera molto contenuta rispetto agli strumenti che hanno duration alta. Invece, in previsione di riduzione dei tassi, è meglio investire in titoli con la duration alta, perchè alzandosi i prezzi è possibile realizzare buoni guadagni in conto capitale.
In definitiva, in un portafoglio a reddito fisso è consigliabile diversificare in Fondi comuni ed Etf per una percentuale intorno al 20-30%, mentre per la parte rimanente investire in singole obbligazioni. Il tutto tenendo conto della situazione dei tassi, della duration e delle esigenze temporali dell’investitore.


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