In un’offerta capillare e caratterizzata da una forte tendenza alla specializzazione dei prodotti in funzione delle “specifiche” esigenze dei differenti target di clientela, sembra un po’ restrittiva la scelta riservata invece a coloro che vogliono un conto deposito per “parcheggiare” le proprie somme senza dover rinunciare a una discreta remunerazione, proposta da Banca di Piacenza. Infatti ci si deve accontentare della sola opzione di conto deposito vincolato, che presenta come unico spunto di originalità la possibilità di poter scegliere fino alla durata di 48 mesi.

Caratteristiche del conto deposito di Banca di Piacenza
Le durate del vincolo vanno dai 6 mesi ed, a seguire, si può optare per i 12, 18, 24, 36 e 48 mesi. Il conto non prevede spese di apertura, chiusura e gestione fatta eccezione delle spese di comunicazione (1,10 euro) che possono essere eliminate se si sceglie la comunicazione “online”. L’imposta di bollo dovrà essere pagata dal titolare del conto deposito, che potrà essere aperto solo con somme a partire dai 25 mila euro (con possibilità poi di depositare comunque somme maggiori per multipli di 1000 euro).

Rendimenti del conto deposito della Banca di Piacenza
Non è prevista la possibilità di poter scegliere un deposito libero, tuttavia qualora si dovessero svincolare le somme prima della scadenza, si avrà un rendimento con l’applicazione del tasso di interesse base pari allo 0,1%. Per quanto riguarda i tassi sui vincoli:
vincolo a 6 mesi: rendimento lordo pari a 0,30%;
vincolo a 12 mesi: rendimento lordo pari a 0,50%;
vincolo a 18 mesi: rendimento lordo pari a 0,75%;
vincolo a 24 mesi: rendimento lordo pari a 0,90%;
vincolo a 36 mesi: rendimento lordo pari a 1,00%;
vincolo a 48 mesi: rendimento lordo pari a 1,10%.

Opinioni sul conto deposito di Banca di Piacenza
Come detto, l’unico aspetto che può suscitare interesse potrebbe essere quello delle lunghe durate ma, considerati i livelli di tassi medio-bassi, anche il vincolo di quarantotto mesi si potrebbe trasformare in una scelta davvero poco remunerativa ( a tal proposito ti consiglio di visitare la sezione relativa agli investimenti a lungo termine), considerato che ci si impegnerebbe per un arco temporale di 4 anni, in più è a cavallo di un periodo che sarà soggetto a grandi cambiamenti da un punto di vista di politica monetaria , con conseguente impatto sui tassi.

Ricordiamo infine che Banca Piacenza aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e pertanto il conto deposito vincolato proposto può essere considerato un investimento sicuro.


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Oggi come oggi, lavorare online è diventata una cosa comune a molti italiani e non solo: secondo gli ultimi dati Istat sono sempre di più coloro che decidono di lavorare come freelance e aprire una propria attività sul web, tanto che ormai sono nate anche delle vere e proprie professioni nuove, spesso con nomi alquanto strani.
Una delle ultime professioni in ordine di tempo è quella del Social Media Manager. Ma quali requisiti deve avere e quali mansioni svolge un buon Social Media Manager?

Social Media Manager Mansioni

Si tratta di una persona che passa la maggior parte del suo tempo seduto dietro un computer a gestire tutte le attività di comunicazione di una azienda sui social network, alla ricerca di nuovi mercati e nuovi target di persone. Il suo scopo dunque è quello di curare l’immagine di una azienda sul web, di comunicare al pubblico la mission e i valori di tale società, gestendo nel modo migliore la sua presenza online.

Per questo motivo è preferibile che il Social Media Manager sia parte della azienda in questione, e non di una società esterna: egli deve conoscere alla perfezione i meccanismi aziendali e deve essere in grado di rispondere in maniera tempestiva ad eventuali richieste, lamentele o altro provenienti dagli utenti. Un buon social media manager dunque deve saper utilizzare tutti i mezzi possibili per creare ed alimentare discussioni positive intorno alla azienda, a partire dai social network più classici a quelli meno conosciuti. Purtroppo come puoi intuire non esistono orari ben precisi per svolgere tale attività: il web infatti non dorme mai perciò può capitare di dover rispondere agli utenti fuori dai consueti orari di ufficio, addirittura nei weekend.

Altro compito che spetta al Social Media Manager è quello di monitorare i risultati della propria attività sul Web. A tal proposito occorre una ottima dimestichezza con i principali strumenti presenti in rete in modo da capire subito cosa pensano gli utenti della tua azienda e migliorare e correggere la strategia in caso di problemi.

Social Media Manager Requisiti

Come puoi intuire il lavoro di Social Media Manager è un lavoro complesso, che però si addice molto a persone giovani e dinamiche: è richiesta infatti una ottima conoscenza di Internet e delle sue dinamiche, oltre ad un costante aggiornamento sugli ultimi strumenti del Web 2.0. Tra gli altri requisiti utili per svolgere tale attività rientrano anche intuito, carisma, curiosità, creatività e una certa dose di malizia in modo da mantenere sempre alto l’interesse intorno all’azienda o ad uno dei suoi prodotti/servizi.

Come diventare social media manager? Purtroppo al momento esistono pochi percorsi formativi ufficiali in Italia, principalmente legati ad enti o soggetti privati, che spesso li organizzano in collaborazione con esperti del settore, perlopiù stranieri. Come detto in precedenza le armi in più che devono possedere coloro che vogliono svolgere tale attività sono la curiosità e l’intuito: sono perciò convinto che non sarà difficile ingegnarti per trovare qualche buon blog di riferimento per imparare i primi trucchi del mestiere.


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Altroconsumo è un’associazione italiana di consumatori senza fini di lucro di cui fanno parte oltre 300 mila soci che la rendono la prima e la più utilizzata dagli italiani. Essa è nata nel lontano 1973 sotto il nome di Comitato Difesa Consumatori ed il suo scopo è quello di tutelare i consumatori e di informarli nel miglior modo possibile usando numerose pubblicazioni ed altri servizi di consulenza.

La sede nazionale di Altroconsumo risiede a Milano ma ci sono altre sedi in Lazio, Liguria, Lombardia e Trentino-Alto Adige.

Se avevi stipulato un abbonamento con Altroconsumo ed ora hai deciso di disdirlo, devi sapere che non devi far altro che scrivere una lettera di recesso ed inviarla all’indirizzo che sto per mostrarti. Disdire abbonamento Altroconsumo è veramente facile e richiede pochi passaggi. Per esercitare il tuo diritto di recesso ti basta scrivere una lettera a: Altroconsumo – Ufficio Abbonamenti – Via Valassina, 22 – 20159 Milano o collegarti al sito Altroconsumo.it.

Inoltre, in qualsiasi momento puoi recedere dall’abbonamento e dall’associazione con una lettera all’ufficio Abbonamenti, ti sarà restituito quanto eventualmente già pagato per il periodo successivo al recesso. Per scrivere la lettera è possibile utilizzare questo modulo disdetta presente su Disdette.net.

Problemi con il tuo codice socio? Vuoi modificare i tuoi dati? Ti servono chiarimenti sulla tua sottoscrizione? Basta una semplice telefonata, i nostri operatori sono a tua disposizione per aiutarti a risolvere i tuoi problemi e chiarire i tuoi dubbi. Chiama il 02.69.61.520 dal Lunedì al Venerdì alle seguenti ore: 9.00 – 13.00 | 14.00 – 17.00. Per altri dubbi, consulta il sito ufficiale.


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Il telelavoro è una tipologia di lavoro che prevede di sfruttare gli strumenti informatici e telematici, come telefono, fax, computer o connessione Internet, per svolgere l’attività lavorativa al di fuori dei classici confini fisici e logistici dell’ufficio. Dal momento che la percentuale dei lavoratori da casa è in costante aumento, stando alle ultime statistiche Istat, cerchiamo di capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi del telelavoro.

Anzitutto esistono tre diverse tipologie di telelavoro:
– Telelavoro domiciliare: il lavoratore svolge i propri compiti dal proprio domicilio utilizzando un computer connesso alla rete aziendale per la ricezione e l’invio di materiale lavorativo. Solitamente è previsto anche l’utilizzo di fax o altri strumenti simili.
– Telelavoro da centro satellite: il lavoratore opera presso una filiale appositamente creata dall’azienda, attrezzata con tutti gli strumenti necessari allo svolgimento delle mansioni (pc, telefono, connessione ad internet ecc.). E’ il concetto classico di sede distaccata e viene utilizzata per far lavorare insieme più telelavoratori.
– Telelavoro mobile: il lavoratore non ha una sede fissa in cui poter svolgere il lavoro, ma utilizza pc portatili ed altri strumenti mobili (cellulari, palmari) per prestare il proprio servizio.

Ma come viene disciplinato il telelavoro in termini legislativi? La normativa di riferimento è dettata dall’accordo interconfederale del 9.06.2004 e dall’accordo quadro europeo del 16.07.2002. L’accordo quadro ha lo scopo di fornire una disciplina generale del telelavoro, lasciando ai contratti collettivi di settore il compito di introdurre eventuali norme più dettagliate. Il principio che guida la disciplina è quello della volontarietà, in base al quale il telelavoro è considerato una particolare tipologia di rapporto che può essere applicato soltanto previo accordo tra le parti, di carattere individuale o collettivo.

Sempre secondo l’accordo quadro il datore di lavoro deve farsi carico dei costi di manutenzione, fornitura, installazione e riparazione degli strumenti informatici e telematici necessari a svolgere la prestazione lavorativa. Inoltre è previsto che il datore di lavoro adotti le dovute precauzioni per prevenire l’isolamento del lavoratore, nonché per tutelare la sua salute, il suo diritto alla privacy e la sua riservatezza.

E per i lavoratori invece quali sono gli obblighi stabiliti dalla legge? Il lavoratore può gestire in maniera completamente autonoma il tempo di lavoro, pur mantenendo l’obbligo di avere un carico di lavoro il più possibile equivalente a quello degli altri colleghi che si trovano all’interno dell’azienda. Il telelavoratore ha inoltre l’obbligo di aver cura degli strumenti di lavoro e di informare tempestivamente l’azienda nel caso si verifichino guasti o malfunzionamenti alle attrezzature. E’ previsto infine un espresso divieto di raccogliere o diffondere materiale illegale via internet.
Disciplina leggermente diversa è invece applicata al telelavoro legato alla Pubblica Amministrazione, la cui normativa di riferimento è il D.P.R. 70/99 o Riforma Bassanini.

Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi del telelavoro?
Il lavoratore ha costi di trasporto limitati (in alcuni casi del tutto assenti) ed ha maggior flessibilità e autonomia nello svolgimento delle proprie mansioni: tutto questo porta ad un sensibile miglioramento (almeno sulla carta) della qualità di vita e alla possibilità di conciliare in maniera migliore impegni personali e lavorativi. Dal punto di vista del datore di lavoro il vantaggio principale è legato alla riduzione delle spese legate alla sede di lavoro, come riscaldamento, luce, ma anche mobili e manutenzione in generale.

Gli svantaggi sono invece legati all’isolamento del lavoratore, che operando da casa non ha la possibilità di instaurare rapporti diretti con i propri colleghi, ma anche alla possibilità di avere eccedenze di ore di attività rispetto ai colleghi e alla difficoltà di avanzamento di carriera, spesso il telelavoratore viene per così dire discriminato e considerato in maniera minore nel caso di eventuali promozioni.


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l famoso gruppo italiano Morellato, operante nel settore dei gioielli ed orologi di lusso, è alla ricerca di personale per potenziare il proprio organico aziendale. Le offerte di lavoro del gruppo Morellato riguardano varie sedi in Italia e soprattutto varie figure professionali.

Attualmente la ricerca è volta a trovare addetti alle vendite per i punti vendita.

Le risorse selezionate avranno il compito di gestire i processi di vendita, accogliere e fornire assistenza ai clienti, allestire e rifornire gli articoli presenti in negozio e gestire la cassa. Costituisce requisito preferenziale l’aver maturato già una precedente esperienza nel ruolo, con analoghe funzioni anche se in settori diversi.

Le offerte sono rivolte a diplomati e laureati. Chi fosse interessato può inviare il proprio curriculum direttamente dalla sezione presente sul sito del gruppo Morellato lavora con noi.


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